Oggi si dovrebbe celebrare il “giorno di festa del lavoro e dei lavoratori” ma il condizionale è d’obbligo. Un tempo verbale non cercato, non voluto, non richiesto.
Ma purtroppo necessario.
Oggi è la festa di tutti i lavoratori, donne e uomini giovani e meno giovani, dipendenti e professionisti e autonomi. Oggi è la festa che dovrebbe essere di tutti e non lo è.
Ormai da troppi anni – e nessuno lo vuole capire! – si è scatenata una “guerra” inutile e fratricida tra lavoratori e cioè di chi dipende e di chi lavora in proprio. Una stupida lotta senza senso che ha contrapposto i lavoratori tra chi sostiene che il “dipendente” è un fannullone e tra chi afferma che “professionisti e autonomi” sono evasori.
E’ ora di dire BASTA!
Il lavoro è di tutti e per tutti. Il lavoro è lo strumento che porta la dignità per sé e per gli altri. Nessuno escluso. E come in ogni ambito le mele marce esistono, eccome se esistono! Ma non per questo si deve fare di “tutta un’erba un fascio” generalizzando sempre e affondando nell’analfabetismo funzionale, così comodo di questi tempi a molte e troppe persone che sono alla guida del Paese.
Fondamentale sarebbe che tutti si unissero, andando oltre l’appartenenza politica e partitica, perché si possa dare un segnale forte a questo Paese e a chi, “eletto” da molti e voluto da pochi, si occupa del LAVORO.
Buon 1° maggio!